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cronaca di una vita intima

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Archivi tag: Poesia

Bonifacio Vincenzi e Le bambine di Carroll

23 domenica Ago 2015

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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bonifacio vincenzi, Poesia, Poesie, poeta

Bonifacio Vincenzi

Bonifacio Vincenzi ha pubblicato all’inizio dell’estate 2015 con LietoColle una raccolta di poesie intitolata Le bambine di Carroll. 

Ho il piacere di presentarvi alcune poesie estratte dal libro.

La geografia degli archetipi

Ci sarebbe da aspettarsi altro
dalla geografia degli archetipi
più sentieri forse
meno legacci e misteri
meno intrighi sotto la cintura

Si aprono le caverne sacre
torna a stagliarsi il silenzio
e nei pericolosi sogni lucidi
delle bambine di Carroll
si fanno strani incontri

Sono perlopiù adulti
tipi strani e straniti,
davvero confondono l’accoglienza
con il profitto
il terrore con la libertà

Ci sarebbe da aspettarsi altro
dalla geografia degli archetipi
più sentieri forse
e un divincolarsi di fiamma
da un piano all’altro dell’essere

Mandrie

Il sonno è più religioso del risveglio
attratto dalla profondità
il veggente dagli occhi chiusi
parte in ricognizione

Ha un paesaggio interiore
da perlustrare
più di una sua immagine
da ricreare

Mandrie con bianche pastorelle
simili a miraggi
si muovono su verdissimi prati
dolcemente ondulanti

Sospira piano il vento
su quella strana pianura
nella magia del caso
e del ritorno

La gabbia oppressiva

Evitando l’equivoco totale
le panoramiche sul mondo
oscillano improvvise

Uno scarto rivela
un po’ del suo significato, orge
di immagini senza profondità

La folla dei significati
si fa cumulo,
allontana dall’essenza

Il futuro si modella
come una terribile gabbia
a maglie strette

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18 agosto 1912: nasceva una scrittrice. Era Elsa Morante

17 lunedì Ago 2015

Posted by ornella_spagnulo in Blog letterario

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Elsa Morante, Libri, Poesia, Scrittori

elsa-morante-18-agosto

Romana, di origini ebraiche, Elsa Morante, nata il 18 agosto 1912, ha contribuito a rivoluzionare la letteratura italiana del Novecento.

La sua concezione dell’uomo, della storia e della poesia ha dato profondità a testi in prosa e in versi che oggi ci aiutano a osservare il mondo.

La critica l’ha innalzata e poi demolita, ma per molti Elsa Morante è la più grande scrittrice del secolo appena concluso.

Elsa Morante 18 agosto

Il 12 settembre alle 21 la ricorderemo a Ostia, nello spazio della Biblioteca Elsa Morante sul pontile del lungomare dei Ravennati, insieme a Sandra Petrignani, Giuliana Zagra e Leonardo Bonetti.

Ecco alcuni miei contributi sull’autrice:

  • recensione al carteggio L’amata. Lettere di e a Elsa Morante, pubblicata sulla rivista “La Rassegna della Letteratura Italiana”;
  • Consigli d’autore: Ornella Spagnulo, guest post sul blog Cartaresistente;
  • In corso di pubblicazione, un saggio sulla ricezione della Storia: uscirà sulla rivista “Campi Immaginabili” verso la fine dell’autunno.

elsa morante 18 agosto

 

La Biblioteca Nazionale Centrale la ricorda con una bellissima stanza che ricostruisce l’officina di scrittura dell’attico in via dell’Oca 27.

Ornella Spagnulo

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Sola come – L’avvio e la perdizione

11 sabato Lug 2015

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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Blog, Libri, Poesia

Sola come

Sola come
un pezzo di pane,
come una bambola,
un piatto da mangiare.

Dimenticata
come un refuso,
come un albero,
un gesto inconcluso.

Indaffarata
come la rugiada
che si posa perché
non ha altro da fare.

Stanca di amare
come chi non ha amato
e si trova deluso
se il suo inganno è fallito.

Cieca all’affetto
come un difetto
che continua a ferire
l’affetto altrui.

Sola è chi merita di essere sola?

Come un barbone, come un malato,
come una strega malata d’amore,
come un vampiro, come un bambino,
come una suora e un assassino.

blog letterari
blog letterari
blog letterari

Dalla raccolta L’avvio e la perdizione di Ornella Spagnulo, Sillabe di Sale, 2015.

Potete leggere qui una mia lettera delirante ai lettori, pubblicata dal blog Anima di carta, che ha animato un certo dibattito i giorni scorsi.

Il libro L’avvio e la perdizione è disponibile sul sito dell’editore (sembra che della prima edizione al momento siano rimaste solo 3 copie).

Ornella

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L’Ode al Monte Soratte di Damiani

01 mercoledì Lug 2015

Posted by ornella_spagnulo in Blog letterario

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Claudio Damiani, Monte, Natura, Poesia

C. DAMIANI, Ode al Monte Soratte, Monterotondo, Fuorilinea, 2015.

Ode Monte Soratte Damiani

Cè qualcosa che si può chiedere a questo libro e che non si può pretendere da tutti i libri: la pace interiore, l’armonia, la riconciliazione con la natura. Ode al Monte Soratte è una raccolta di versi provocatoria per il mondo in cui viviamo: Claudio Damiani infatti non canta né l’apologia del traffico, né la funzionalità degli elettrodomestici, né le formidabili innovazioni dei pc e nemmeno l’efficacia dei telefonini intelligenti… «Per lui i luoghi sono esseri viventi, come persone, con un loro carattere, un loro modo di essere, di comportarsi, di pensare. E con loro dialoga»: lo leggiamo nella sua breve biografia all’inizio del volume. Ma si allude a un certo tipo di luoghi molto ristretto (eppure infinito): i luoghi naturali.

Sono due i riferimenti che saltano subito alla mente per quanto sono espliciti nel testo. Questa Ode al Monte di Damiani ricorda da vicino il Cantico delle Creature di San Francesco e la lettera al Monte Ventoso di Petrarca (non a caso, il dialogo Quadrara delle Aquile ha come interlocutori proprio un Francesco e una Laura). Credo quindi che il titolo del libro potrebbe essere esteso con l’inserimento di un aggettivo che lo connoterebbe con fedeltà: Ode francescana al Monte Soratte. L’attributo si riferirebbe sia allo stile povero e semplice, sia al contenuto mistico, che non è in secondo piano e inneggia a un recupero del rapporto con la natura e i suoi elementi, come già quel famoso cristiano che un giorno decise di dare via gli abiti di famiglia e prese a parlare con gli animali, riuscendo a muovere a compassione perfino il papa. Claudio Damiani sembrerebbe seguire alla lettera quel Cantico delle Creature, se non fosse per un particolare. Il Sole, che in Francesco simboleggia l’Altissimo, il primo tra i fratelli (a cui seguono a ruota sora Luna e le stelle, frate Vento, sor’Acqua, frate Focu e matre Terra) è qui sostituito dal Monte. Fra tutte le creature, infatti, il poeta Damiani, che vive ai piedi del Soratte dal 2006, canta la montagna, il luogo naturale più vicino al cielo.

Volendo intraprendere un’interpretazione psicoanalitica, possiamo partire dalla semplice constatazione che il sole in Freud e in Jung rappresenta il padre e la sua presenza così forte nel componimento di San Francesco si spiega bene: Francesco cercava soprattutto il padre, o meglio il Padre, per questo aveva affidato al Sole un ruolo primario fra tutte le creature. Ma nelle liriche di Claudio Damiani, nell’Ode al Monte Soratte in particolare, la montagna sostituisce di fatto il sole. Che cos’è, allora, questa montagna? Sigmund Freud fu un grande estimatore delle montagne: amava passeggiare a lungo d’estate per contemplare i paesaggi dalle Alpi (spesso proprio dall’Italia). Il suo imperativo di salire sulle montagne e mangiare le fragole, scritto in una lettera a un amico, è rimasto impresso come un invito ad astrarsi dal mondo per dedicarsi al piacere dopo una faticosa scalata. I significati della montagna possono essere molteplici: già nelle Sacre Scritture questo elemento paesaggistico assumeva ora la sede della dimora del Signore, ora le caratteristiche della malvagità. In Claudio Damiani il monte è quasi un soggetto da sfidare: «Tu te ne stai sopra e troneggi / ma io vengo fin lassù, cosa credi!». La montagna però corrisponde anche alla conoscenza del mondo, alla pienezza del tutto che si può raggiungere solo da una vetta, da lontano, dall’alto: «Tu vuoi farmi vedere tutto, sei come un bambino / e vuoi raccontarmi la tua storia». E in questo riferimento preciso alla storia della montagna si aggiunge un elemento metapoetico.

Ci possono essere senz’altro dei pericoli nei percorsi fino in cima: «Io avevo un po’ paura delle vipere / per la stagione e le erbe troppo alte / così abbiamo battuto la terra prima per allontanarle». Del resto, il monte non è perfetto: ha visto anche il passaggio delle streghe e dei briganti! Ma in queste pagine, come nel rapporto psicoanalitico, l’individuo sul sentiero è solo con se stesso e può essere attraversato da una fatica paralizzante: «Facevo molta fatica. Mi sono fermato / e mi sono seduto / in mezzo al sentiero, / tanto, ho pensato, / su questo sentiero / cammino solo io / non intralcerò la strada /a nessun altro» (straordinariamente novecentesco, qui, si avverte l’impasse per cui sembra che l’io poetico ammetta di poter intralciare la strada a se stesso: «non intralcerò la strada / a nessun altro»).

La montagna è la sede delle difficoltà da superare per arrivare fino all’ultimo tratto da scalare e rilassarsi, da soli o in compagnia, osservando il paesaggio celeste o terreno, con il cervello iperossigenato e i muscoli stanchi: via dai rumori, via dagli obblighi, via dalle incomprensioni. Si ha l’impressione, a tratti, che l’io poetico sperimenti un’identificazione con il monte stesso, una fuga da una condizione umana fragile e insoddisfatta: «Avrei voluto capire di più / e essere più amato, essere più capito / io stesso». Sono svariati i riferimenti all’infanzia come a uno stato di purezza e meraviglia, recuperabile solo con un concreto sforzo.

L’altro riferimento evidente dell’Ode al Monte di Claudio Damiani è la lettera al Ventoso di Francesco Petrarca, indirizzata al monaco Dionigi da Borgo San Sepolcro, che aveva regalato al poeta le Confessioni di Sant’Agostino. Anche qui, una montagna da scalare, anche qui, frequenti difficoltà che però non portavano a mollare la presa, ma a proseguire fino alla vetta. In entrambi i casi è una scalata che avviene con un familiare: Francesco Petrarca saliva sulle altezze insieme al fratello Gherardo, ben più sicuro di lui, Claudio Damiani invece si fa accompagnare dal figlio Antonio, di cui, grazie alla Nota che chiude la raccolta, conosciamo l’età attuale (12 anni) e l’età dell’epoca (al tempo della scrittura della poesia ne aveva 7). Il tema religioso appare chiarissimo nel verso conclusivo, in cui il soggetto si sente il bambino nel quadro Madonna Litta di Leonardo, come se non fosse sul monte nel ruolo di padre che accompagna un figlio, ma come figlio a sua volta.

Il dialogo Quadrara delle Aquile era già uscito nel libro-catalogo di Giuseppe Salvatori, Diomira, 1978-2006 (Galleria d’arte Marchetti, 2006). Si tratta di un dialogo sulle montagne, sugli alberi, sugli uccellini, si tratta di sospensione senza il senso delle vertigini perché sul monte ci si sente leggeri come angeli. Di nuovo un timido richiamo a San Francesco: «Le erbe erano umili», mentre due pagine più avanti Francesco viene finalmente nominato: si parla della necessaria sopportazione delle formiche, che subito saltano addosso quando si è sdraiati sull’erba. Occorre sopportarle seguendo l’esempio: «San Francesco negli ultimi giorni di vita aveva quel tormento dei topi, che lo infastidivano continuamente. Ma lui doveva sopportare».

Doveroso, alla fine, è spendere almeno due parole sulle meravigliose illustrazioni di Giuseppe Salvatori, non perché due parole bastino, ma perché chi scrive questa recensione non si intende particolarmente di storia dell’arte contemporanea. A ogni modo, i disegni neri che affiancano i testi di Damiani presentano stretti richiami con le macchie di Rorschach, il test finalizzato a scoprire la personalità degli individui attraverso associazioni a partire da macchie simili alle illustrazioni di Salvatori. Forse perché le montagne ci aiutano a scoprire noi stessi?

Ornella Spagnulo

Ode Monte Soratte Damiani

La recensione si trova all’interno della rivista letteraria “In Limine”, 2015, n. 11.

Il pdf è qui: Ode Monte Soratte Damiani. 

(In questa versione online, per comodità, ho eliminato le note).

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Una poesia sulla rivoluzione dalla raccolta L’avvio e la perdizione

26 venerdì Giu 2015

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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Blog, Ornella Spagnulo, Poesia, rivoluzione

Un magone dentro

Avevo un magone dentro
si è defilato prendendo il bus:
era il numero 1800,
uno di troppo
nella mia memoria,
che segna e che sogna
la Rivoluzione francese
e russa,
i moti dei carbonari
e la Comune proletaria.

A che ora è suonata la tua sveglia stamani? 

La mia è ferma all’età del paleolitico
in questo 2015 scarlatto.

Ornella Spagnulo

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Poesia l'avvio e la perdizione un magone

Gli ideali in passato per un periodo mi hanno ingabbiato. Ma la libertà dagli ideali (e non degli ideali) può risultare (cinicamente) un traguardo inaspettato.

Sconto per i lettori del blog: scrivetemi a ornella82@msn.com e vi invierò un codice da inserire nel sito dell’editore, www.sillabedisale.it, per ottenere una riduzione del 15% sul prezzo del libro.

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L’avvio e la perdizione. Reading

22 lunedì Giu 2015

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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eventi Roma, L'avvio e la perdizione, Ornella Spagnulo, Poesia

Solo poche parole, stasera, per condividere con voi questo breve video girato durante il reading dell’Avvio e la perdizione lo scorso 13 giugno, nella libreria Mangiaparole insieme a Giuseppe Dolce.

Naturalmente, se vi piace spendete almeno due secondi per regalarci il vostro like su Youtube. E se vi piace molto (magari), allora prendete tutto il libro a 13 euro e 50 centesimi. Per acquistarlo, seguite questo link. Il sito della casa editrice è fresco fresco di cambiamenti!

Sono tempi duri per la poesia…

Buonanotte, cari lettori e lettrici.

Ornella Spagnulo

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L’avvio e la perdizione, presentazione a Roma il 30 maggio alle 17

27 mercoledì Mag 2015

Posted by ornella_spagnulo in Eventi culturali Roma

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Blog poesia, eventi Roma, Poesia

Prima presentazione romana per la raccolta di poesie L’avvio e la perdizione di Ornella Spagnulo, sabato 30 maggio al teatro Il Palco delle Valli (via Valsavaranche 87), dalle 17 in poi, con letture di Alessia Luongo. Segue aperitivo. 

Raggiungere Il Palco delle Valli dalla fermata Conca d’Oro, metro B, è semplice: ci si arriva in 15 minuti circa a piedi percorrendo tutta via Conca d’Oro.

L’evento è organizzato da Sillabe di Sale editore.

L'avvio e la perdizione, presentazione a Roma

Tu sei l’avvio e la perdizione

Tu sei l’avvio e la perdizione,

il suono di muscoli sconsolati

e ripresi, nelle funzioni

primordiali,

come a imitare

un battito d’ali,

una fuga vincente

e clandestina.

Fuga da una tappa

di clausura stanca

per una nuova libertà

(non libera) ma

se quello che dici

si riversa

sul calice che mi fai bere,

io non so se sono

lieta di farti da schiava

o piuttosto infelice

– come nelle altrui prigioni,

quando altri costringono

i miei passi –.

Arrivi al giogo infinito del mio corpo

e lo sostieni come fosse libellula felice

pronta a partire per altri slanci

ma quello che solo riesco a dirti è che

solo tu ne hai la chiave, il laccetto,

lo scioglicatene ombroso,

tu, ombra di madre

e ombra di fratello,

non padre e non figlio, tu,

nuovo muscolo

dentro di me.

Ornella Spagnulo

L'avvio e la perdizione

Il prossimo incontro a Roma sarà un reading con intervalli musicali a cura di Giuseppe Dolce, sabato 13 giugno nel Caffè letterario Mangiaparole (Furio Camillo), ore 20.

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I Baci Poetici allo stand dell’editore Sillabe di Sale

14 giovedì Mag 2015

Posted by ornella_spagnulo in Eventi culturali Italia, Poesia

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Poesia, Salone del Libro di Torino, Sillabe di Sale

Poesia Salone del libro di TorinoVi aspetto domani allo stand C104/C106 con una sorpresa: i Baci Poetici. Sono simili nel concetto ai famosi Baci Perugina, ma le frasi sono tratte dalla raccolta di poesie L’avvio e la perdizione, uscita oggi al Salone del Libro di Torino e a breve disponibile anche online sul sito dell’editore (www.sillabedisale.it). I Baci Poetici sono gratis, il libro costa 13,50 euro.

Vi aspetto, come dicevo, tra le 11 (o un po’ prima) e le 12 (e un po’ dopo). Lo stand si trova al Padiglione 1, zona Incubatore.

Venite!

Poesia Salone libro Torino

Ornella Spagnulo

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Incontro su Oreste Macrì a Maglie

19 domenica Apr 2015

Posted by ornella_spagnulo in Eventi culturali Italia

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eventi, Poesia, sud

Oreste Macrì

Nella biblioteca del liceo Capece ci sono due busti ai fratelli Macrì.

Il 17 aprile 2015, al liceo Capece di Maglie, in provincia di Lecce, si è tenuto un incontro intitolato: Oreste Macrì. Dal liceo Capece alle Giubbe Rosse.

Le due classi interessate (la quarta del liceo linguistico internazionale e la quarta del classico) avevano già una preparazione di base sull’argomento, grazie al laboratorio “Il sud come prisma dell’anima”.

Oreste Macrì

Con la professoressa Zocchi e la professoressa Chiri.

Ho cercato di ripercorrere l’esistenza del critico e ispanista dalle origini magliesi fino alla sua morte a Firenze. In particolare ho ricordato i rapporti di lavoro e amicizia tra Oreste Macrì e alcuni dei maggiori poeti dell’epoca: il premio Nobel Eugenio Montale e Vittorio Bodini.

Oreste Macrì

Oreste Macrì ha attraversato il Novecento con una spiccata sensibilità verso le esperienze poetiche contemporanee. Ha frequentato il caffè San Marco e poi le Giubbe Rosse fiorentine, sedotto dall’ermetismo, ha insegnato a Parma con coraggio anche negli anni della seconda guerra mondiale, ha viaggiato in Spagna e ne ha fatto conoscere in Italia i maggiori poeti dell’epoca. Macrì è stato anche uno dei primi a scoprire e recensire il genio Alda Merini.

Gino Gerola, in un suo ritratto, ne ha sottolineato il grande altruismo.

Oreste Macrì Ornella SpagnuloOrnella Spagnulo

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Era il 21 marzo 2015 e Alda Merini avrebbe compiuto 84 anni

22 domenica Mar 2015

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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Alda Merini, Blog, eventi Roma, Poesia

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Alda Merini lettere e poesie

Alda Merini. Lettere e poesie, il 21 marzo 2015, ha visto l’alternarsi di quattro interventi sulla poetessa milanese da Mangiaparole, grazie a Ornella Spagnulo, dottoranda di ricerca in Italianistica all’università di Tor Vergata, Lorenzo Masetti, vicedirettore della rivista culturale L’Eco del Nulla e responsabile della sua sezione letteraria, Maria Antonietta Dicorato, psichiatra membro dell’Associazione Familiari Anti-stigma Alda Merini, che ha conosciuto personalmente la poetessa, e Francesca Romana Mancino, vincitrice del premio nazionale di poesia Diana Nemorensis.

È stato un omaggio ad Alda Merini, il giorno in cui la poetessa avrebbe compiuto 84 anni. E l’inizio della primavera coincide già dal 2000 anche con la Giornata mondiale della poesia: la commemorazione di Alda Merini si allinea perfettamente con questa ricorrenza.

Ornella Spagnulo, per cominciare, ha ricordato l’esordio della poetessa, la fortunata frequentazione del salotto letterario di Giacinto Spagnoletti da adolescente, dove conobbe Manganelli, le prime pubblicazioni e la volontà di emergere, ancora più forte e ambiziosa dopo l’esperienza dei ricoveri. Lorenzo Masetti ha accostato l’opera di Alda Merini a quella di Dino Campana, soffermandosi sulla definizione di orfismo. La poetessa dimostrò esplicitamente l’intenzione di richiamarsi a Campana. Maria Antonietta Dicorato è intervenuta raccontando il coinvolgimento di Alda Merini nella raccolta di interviste a degenti dell’ex ospedale psichiatrico di Sondrio, Nero come il sole: la poetessa ne scrisse la prefazione.

Alda Merini. Lettere e poesie

Nero come il sole. Interviste. Con la prefazione di Alda Merini. Editore: L’Officina del Libro.

Francesca Romana Mancino ha letto alcune liriche molto gioiose di Alda Merini e, in chiusura, una sua poesia inedita dedicata proprio al nostro grande aedo del Novecento (Merini amava dettare le sue poesie a voce, al telefono). L’evento si è concluso con una nota di ironia grazie a un aneddoto descritto da Marco Limiti di Mangiaparole: anche lui ha conosciuto la poetessa. Dopo avere ricevuto un piccolo scarabocchio su un libro al posto di una dedica, riuscì a ottenere finalmente una lunga dedica da lei grazie a un consiglio: doveva dirle che era veramente una “bella signora”.

alda_merini lettere e poesie

La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie a: Salento in Progress, Arcadia Lecce, Associazione Familiari Anti-stigma Alda Merini e Associazione culturale L’Eco del Nulla, in collaborazione con Ornella Spagnulo.

Alda Merini. Lettere e poesie

Grazie a Mangiaparole!

Associazione Familiari Anti-stigma Alda Merini
Grazie ad Associazione Familiari Anti-stigma Alda Merini e alle loro belle attività
Alda Merini. Lettere e poesie
Evviva l’Eco del Nulla, una grande rivista!
Alda Merini. Lettere e poesie
Un grande grazie all’Associazione Arcadia Lecce.
Alda Merini. Lettere e poesie
Grazie a Salento in Progress e a Valentino Loforese, il suo presidente.

Ornella Spagnulo

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Giornata mondiale della poesia alla Casa delle letterature

17 martedì Mar 2015

Posted by ornella_spagnulo in Eventi culturali Roma

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eventi Roma, Poesia, Roma, Viva rivista

Per festeggiare con un poco di anticipo la Giornata mondiale della poesia 2015, alla Casa delle letterature un numero speciale di Viva, una rivista in carne e ossa.

 Il tema è la Gioia.

Giornata poesia 2015

Giovedì 19 marzo, ore 18, in piazza dell’Orologio 3, Roma.

Letture di: Damiano Abeni, Annelisa Alleva, Daniela Attanasio, Lucianna Argentino, Carlo Bordini, Nicola Bultrini, Maria Grazia Calandrone, Flaminia Cruciani, Claudio Damiani, Alessandro De Santis, Roberto Di Pietro, Stelvio Di Spigno, Francesca Farina, Paolo Febbraro, Bruno Galluccio, Antonietta Gnerre, Serena Maffia, Monica Maggi, Andrea Margiotta, Monica Martinelli, Cinzia Marulli, Renzo Paris, Vanni Pierini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Ornella Spagnulo, Alberto Toni, Isabella Vincentini, Zingonia Zingone e altri.

Intermezzi musicali di Dolce & D’Orazio.

Al termine, aperitivo.

Redazione: Nicola Bultrini, Claudio Damiani, Stas’ Gawronski, Giuseppe Salvatori. Tel 06 3610892

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Alda Merini. Lettere e poesie, sabato 21 marzo da Mangiaparole (Roma)

09 lunedì Mar 2015

Posted by ornella_spagnulo in Eventi culturali Roma

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Alda Merini, eventi, Poesia, Roma

Alda Merini lettere e poesie

ALDA MERINI. LETTERE E POESIE

21 marzo 2015

ore 19

Libreria caffè letterario Mangiaparole

Sabato 21 marzo alle 19 nella libreria caffè letterario Mangiaparole, un omaggio ad Alda Merini nel giorno in cui avrebbe compiuto ottantaquattro anni.

Alda Merini. Lettere e poesie è un evento organizzato da Associazione familiari anti-stigma Alda Merini, Associazione culturale L’Eco del Nulla, Salento in Progress e Arcadia Lecce, in collaborazione con Ornella Spagnulo, dottoranda di ricerca in Italianistica a Tor Vergata. Durante l’evento si leggeranno lettere e poesie di Alda Merini.

Alda Merini lettere e poesie
Alda Merini lettere e poesie
alda_merini lettere e poesie

Ornella Spagnulo, autrice della monografia Il reale meraviglioso di Isabel Allende e di poesie e racconti pubblicati in antologie e sul web, con la segnalazione del blog di poesia della Rai, introdurrà e parlerà degli esordi della poetessa, che ricevette subito l’appoggio di alcuni critici, fra cui Oreste Macrì, di Maglie (Lecce), gruppo degli ermetici. Lorenzo Masetti, vicedirettore e responsabile della sezione Lettere della rivista culturale L’Eco del Nulla, interverrà sul tema proponendo un confronto letterario tra l’opera di Alda Merini e di Dino Campana. La psichiatra Maria Antonietta Dicorato, che fa parte dell’Associazione familiari anti-stigma Alda Merini, ha conosciuto personalmente la poetessa, racconterà dell’incontro e illustrerà brevemente le attività e gli obiettivi dell’associazione. Francesca Romana Mancino, vincitrice del Premio Nazionale Poesia Diana Nemorensis nel 2012 e pubblicata nel volume Ho conosciuto Gerico per il Premio Alda Merini dell’Accademia dei Bronzi nel 2014, leggerà una sua poesia dedicata alla poetessa.

La libreria caffè letterario Mangiaparole si trova in via Manlio Capitolino 7/9, a pochi minuti di distanza dalla fermata della metro A Furio Camillo. Mangiaparole è anche bar e ristorazione.

Alda Merini lettere e poesie

Apri l’Invito all’incontro Alda Merini. Lettere e poesie 21 marzo 2015

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Dopo l’estate, il nulla

22 venerdì Ago 2014

Posted by ornella_spagnulo in Blog letterario, Poesia

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Blog Letterario, Blog poesia, Fine estate, Ornella Spagnulo, Poesia

Nulla, nella rabbia,

è grande come il pane

che dividiamo.

E forse il problema è che

non mi sono legata i capelli,

li ho trascurati,

come ho fatto con il primo

amore,

che dopo quel periodo

mi prese la mano,

mi disse: “Basta”,

e ne ho tratto lezione da questo.

Ho capito che non bisogna

trascurare

le persone che ami,

neanche per mezzo secondo.

Non bisogna perderle di vista

nemmeno un attimo,

perché il vento è mutevole

e i riccioli danzano nel vento.

Stremata dalle tante

informazioni non valide

sulla tua pelle lecco il sale,

sulla mia pelle conto i nei –

ne ho tanti –

ne ho circa un milione.

Ma l’estate è finita

e provo solo rabbia:

rabbia perché le cose belle

devono finire,

e spero solo di morire insieme

all’uomo che amo,

e insieme alle persone

che amo

ritrovarmi,

dopo il nulla che sovrasta

anche questa fine dell’estate,

così come dopo la fine della vita,

qualcosa resta.

 

Ornella Spagnulo©

(Tutti i diritti riservati)

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L’apatia

21 martedì Gen 2014

Posted by ornella_spagnulo in Poesia

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Tag

apatia, Blog Letterario, Ornella Spagnulo, Poesia

D’un balzo non s’è mossa l’apatia

pur facendone sette,

sette passi, otto passi: apatia,

vien giù come la febbre.

 

Vorrebbe ingannarmi: apatia.

Ma io sono più forte.

Potrei riscaldarmi: apatia,

se fossi più grande.

 

Il concetto non è aspettare fuori dal bar

senza comprare il biglietto del Superenalotto,

è invece entrarci, sapendo che non lo comprerai.

 

Gli amici di una volta dovrebbero restare

ma neanche loro hanno qualcosa da dire

in mia difesa.

Solo una specie di apatia.

 

L’Apatia resta in me, senza me,

fidata e distratta.

Non le daresti due lire a vederla nuda,

ma di solito è tutta ingioiellata.

 

L’adoperiamo per fingere che non c’importi,

o che siamo più grandi,

invincibili, illesi.

 

L’apatia non è il mio male peggiore,

tra i tanti mali che pesi.

 

Ornella Spagnulo

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