Il nuovo blog
22 martedì Set 2015
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in22 martedì Set 2015
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in27 giovedì Ago 2015
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Quest’estate verrà ricordata come l’estate senza vacanze. Un cane abbaia giù per strada e ora Daniele si è messo a parlare al telefono con il suo amico per decidere tattiche di gioco improbabili utili a sterminare tutto il resto del mondo in modo che loro due possano trionfare in un videogame… Come se non bastasse la lavastoviglie fa un rumore insopportabile.
Eppure quando ho iniziato a scrivere non volevo lamentarmi.
Comunque, avevamo un grande progetto: un viaggio in Puglia perché lui non la conosce. Piano piano le nostre aspettative di vacanza sono andate ridimensionandosi con l’esaurirsi dei soldi: prima dovevamo andare in un albergo, poi abbiamo optato per un b&b, alla fine ci aspettava un soggiorno in un posto di preti che per 30 euro a persona ti davano colazione e un pasto. Non sembrava male. Ci saremmo potuti girare la Puglia, avremmo fatto un tuffo nella Grotta della poesia – già m’immaginavo le fotografie –, poi avremmo visto Otranto sulle tracce dell’omonimo romanzo di Cotroneo e saremmo passati da Martina Franca in onore di Desiati, che al momento pare stia in Germania. Tappa inevitabile sarebbe stata la mia Taranto, mia e non mia, mia non fino in fondo, e lì finalmente avrei conosciuto la nuova zia, la seconda moglie dello zio Giovanni, detto Gianni. Mio padre aveva già suggerito alcuni ristoranti, certi amici molto simpatici ci aspettavano per un pranzo a casa loro, io stavo cercando gli eventi pugliesi più carini nel mese di settembre…
Dicono che una principessa facesse il bagno in quelle acque e che i poeti andassero lì a guardarla per prendere ispirazione… La Grotta della poesia.
Un frammento del mosaico immenso e misterioso all’interno della cattedrale di Otranto. Adamo ed Eva.
Poi abbiamo fatto due conti, ci sarei anche riuscita a sopravvivere alla vacanza, ma lui aveva paura di non farcela. E per non prosciugare tutte le risorse le vacanze tanto aspettate saranno dirottate verso la casa al paese dei suoi genitori, dove lui ha amici che conosce da quando è piccolo e io non so con chi parlare, esclusi gli alberi e i gatti.
Sotto sotto sono contenta, perché covo una stupida superstizione: che la mia regione natale mi porti sfortuna. La vacanza pugliese infatti era stata oggetto di dibattiti e ripensamenti, però mi sarei messa da parte volentieri di fronte al suo desiderio e alla fine, stuperstizione o no, mi sarebbe piaciuto ritornare.
Ah, dimenticavo: abbiamo fatto un weekend a Sperlonga, ma per dirla tutta abbiamo soggiornato a Lenola, che costava di meno. Siamo stati in spiaggia per circa due ore. E a cena abbiamo mangiato così bene che poi ho vomitato.
Ma il mondo sta ricominciando! Non c’è dubbio: è settembre! Tutti riiniziano a lavorare!
Io riesco solo a pensare a quanto avrò da studiare e spero di fare in tempo per la consegna della tesi di dottorato. Questo è l’ultimo anno.
Ornella Spagnulo
19 venerdì Giu 2015
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Non vorrei raccontare anche questo, ma tornando in macchina dalla biblioteca mi sono scritta in testa questo post e dunque merita un suo posto nel mondo. Se me lo merito io, se lo merita anche lui.
Allora, non è per vanagloria (oggi parlo in accademichese), ma devo descrivere anche le circostanze del preambolo. (È curioso: in questo momento ho pensato che adesso, scrivendo quello che a lui, Daniele, ho già sussurrato ieri sera prima di dormire in uno sfogo da ragazzina insicura, una lamentela insomma — risolvendo in parte, in buona parte, quel dubbio che mi si era insinuato su per la clavicola fino al collo, dentro al cervello — potrei un’altra volta, ma con più convinzione, fargli capire il mio stato psichico in relazione all’accaduto. Mi serve scrivere, that’s all, e che lo sappiano tutti quelli e quelle che hanno interpretato male le mie richieste di chiarificazione nero su bianco, e non a voce! Se vi volete rapportare al mio mondo, dovete passare anche attraverso la scrittura e il suo vaglio, ve lo dico).
Interminabile parentesi chiusa, quella sera c’era stata la seconda presentazione della mia raccolta di poesie, L’avvio e la perdizione, con un musicista di rilievo, Giuseppe Dolce, ad accompagnarmi, e alcuni timidi amici e amiche, che però alla fine si sono affannati con tante domande restituendomi un clima più umano, perché a parlare da sola le loro facce mi erano sembrate tutte perplesse e giudicanti, quando magari non lo erano.
Tra le spettatrici c’era un’amica di mamma, N., fra l’altro già mia lettrice (apprezzò molto la monografia su Isabel Allende). Anche lei con le sue domande e con i suoi suggerimenti, ma più degli altri generosa nei commenti positivi a fine evento: entusiasta. E si capiva che lo diceva sul serio! Siamo andati a cena a casa dei miei genitori in cinque, Daniele, io, N., mamma e papà. N. è sposata ma suo marito non c’era. Il mio momento era finito e così ci eravamo messi a parlare del più e del meno, più del meno che del più. N. a un certo punto ha chiesto, sapendo della convivenza: “Chi di voi fa le pulizie in casa?”. E io, come al solito smoderatamente sincera: “Nessuno!”. La verità è che ora faccio qualche pulizia da sola, prima mi aiutava la signora che pagavo 8 euro l’ora per 3 ore una volta a settimana (non era una grossa spesa ma ho dovuto tagliare anche quella). Non è che la casa brilli, ma nemmeno fa schifo. Daniele mi aiuta quando ci sono gli ospiti suoi amici, è l’unica maniera per coinvolgerlo. A ritmo incalzante, mi è piovuta contro un’altra domanda subito (in sé neanche pericolosa): “Cosa cucini?”. Quando parlo, posso apparire sicurissima o no. In quella situazione, arrancavo cercando di elencare i miei menu: salmone al forno, pollo alla piastra… Considerando che ho quasi smesso di cucinare i primi in vista delle nostre pance sempre più materne, preparo spesso verdure e insalata. “Insomma, non prepari mai primo, secondo e contorno?”. In effetti, no. O primo o secondo, e/o contorno.
Sono ritornata quella sera sentendomi giù di morale. Forse non sono abbastanza una donna, come quelle che si prendono cura dei mariti, che li coccolano con il cibo, che fanno trovare tutte le stoviglie sbrilluccicanti, asciugate con il panno a mano una per una? Però scrivo poesie!
Queste domande mi sono rituonate dentro, generando sensi di colpa e disistima diffusa. Ma Daniele dice che cucino bene e non si lamenta per la casa. Non tocca livelli preoccupanti, no. Un po’ di disordine.
Mi piacerebbe — ecco la mia vendetta, non verso N. assolutamente, ma verso questa società — mi piacerebbe chiedere alle altre donne:
“Tu leggi mai a tuo marito dei passaggi da un romanzo che stai leggendo, oppure delle poesie?”
e ancora: “Gli scrivi mai bigliettini e lettere a cui reagisce con gioia estrema?”
“Gli organizzi mai le cacce al tesoro in casa?”.
“Gli gratti la schiena per mezz’ora tutte le sere o quasi?”
“Gli scrivi delle amorose dediche sui libri che ti pubblicano?”.
Forse no: almeno tre su cinque no… dai, siate sincere!
Così, ecco vi potrò rispondere. Con altre domande. Io sono così. Sarei, sulla carta. Di persona, mi intimidisco e mi umilio per voi. Ma va bene. Sono fatta così.
Ornella Spagnulo
02 martedì Giu 2015
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inSabato 20 giugno se vi volete divertire senza sensi di colpa, anzi, facendo del bene, c’è questo appuntamento con il Mondial Party sotto le stelle, arrivato alla sua quarta edizione. L’indirizzo è via Renato Caccioppoli 100, Roma.
Quest’anno l’evento si realizza insieme alla cooperativa Mag Roma, con degustazione di diverse specialità e con lo straordinario concerto della Piccola Orchestra di Musica Popolare Canto d’Inizio.
Io ci sono stata un paio di volte e vi assicuro che ci si diverte. Spero di poterci andare anche quest’anno.
Pizzicarms è un’associazione seria che riscatta i bambini soldato. Questo è il loro sito.
Ornella Spagnulo
12 martedì Mag 2015
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Anch’io aderisco all’iniziativa Il Maggio degli ebook, creata da Nativi Digitali Edizioni! Il progetto vuole promuovere autori emergenti che hanno pubblicato o autopubblicato libri digitali. I blogger che hanno aderito si sono presi l’impegno di “pubblicizzare” alcuni ebook assegnati dai Nativi nel mese di maggio.
Il Maggio degli ebook promuove in questo modo la collaborazione tra blogger, scrittori e lettori.
Questi sono i 3 ebook che mi sono toccati in sorte:
Titolo: Phoenix – Operazione Parrot
Autore: Francesca Rossini
Editore: Lettere Animate
Genere: Thriller
Prezzo: 1,99
Sinossi:
1983. Un affascinante ed enigmatico agente dell’intelligence americana: Clay Nathan Hobbs, nome in codice Blue Shadow, coinvolge l’infermiera Leila Lane in una rocambolesca avventura in Europa sulle tracce di un agente del kgb, Egor Vinogradov, che ha un grosso conto in sospeso con lui. La comparsa in scena di una terza donna, l’agente segreto Rebecca Doyle, complicherà rapporti tra i protagonisti. Il terzetto dovrà tenere a bada i sentimenti per sventare un complotto ideato dallo spionaggio sovietico e la minaccia di conflitto atomico.
Breve biografia dell’autore: Francesca Rossini è un’insegnante di scuola primaria, vive a Manziana, piccolo paese nel verde della provincia romana. Ha pubblicato in ebook, con Nativi Digitali Edizioni, un racconto che fa parte dell’antologia Storie d’estate. Avida lettrice, appassionata di romanzi di azione e di avventura, ha da sempre coltivato la passione per la scrittura e per il disegno, scrivendo racconti su varie piattaforme telematiche e fiabe illustrate per i suoi alunni. Phoenix- Operazione Parrot di Lettere Animate è il suo romanzo d’esordio.
2)
Titolo: Sono uno scrittore ma nessuno mi crede
Autore: Silvia Pillin
Editore : Zandegù
Genere: Manuale
Lunghezza: 48 pagine
Prezzo: 4,99
Pagina di presentazione del libro sul sito: http://www.zandegu.it/prodotto/sono-uno-scrittore-ma-nessuno-mi-crede-silvia-pillin/
Sinossi:
Il libro è una sorta di manuale con dei consigli su come costruire un romanzo e presentarsi ad una casa editrice. È un testo che risce a fare due cose: motiva a scrivere e dà agli esordienti dei buoni consigli per addentrarsi nella selva oscura del mondo editoriale. Complementano il tutto una serie di buoni consigli di lettura, libri in cui vari autori raccontano le loro abitudini (e tic) relativi alla scrittura.
Breve biografia dell’autore: Silvia Pillin è dell’82, è nata a Pordenone. Laureata in lettere moderne, ha collaborato con diverse case editrici per la revisione di testi e manoscritti e ha poi raccolto le sue esperienze in questo manuale edito da Zandegù.
Autrice: Giulia Menegatti
Prezzo: 0,99
Genere: romanzo di formazione, rosa
Lunghezza: 60 pagine
Link per l’acquisto: http://www.natividigitaliedizioni.it/prodotto/dieci-estati/
Sinossi:
Dieci Estati è la storia di Viola attraverso le dieci estati più significative della sua vita, dall’infanzia all’età adulta. In questo percorso di formazione e di educazione affettiva, Viola tornerà spesso, non solo coi ricordi, alla casa al mare dove ha trascorso le sue estati da adolescente e dove ha conosciuto Riccardo, il suo primo amore. Riuscirà a superare la nostalgia e a farsi finalmente capire dagli altri e da se stessa? Vincitore tra gli oltre ottanta racconti partecipanti al concorso “Storie d’Estate” sulla community di scrittori The Incipit, Dieci Estati è stato rivisitato e ampliato nella forma di romanzo breve.
Breve biografia dell’autore: Giulia vive a Bologna dove lavora come programmatrice. Ama leggere, scrivere, scattare fotografie, ascoltare musica, fare lunghe passeggiate con i suoi Cavalier King Charles Spaniel e tenersi informata sulle novità nel mondo di Internet e sulle potenzialità che offre il web 2.0. Dei diversi racconti scritti sulla piattaforma The Incipit, ha pubblicato anche The day we died e Under different stars.
Qui trovate il Calendario con tutti i blog partecipanti e le presentazioni. L’hashtag è #ilmaggiodegliebook.
Personalmente credo che, tra tanti ebook autopubblicati o pubblicati con spese minime a carico di piccoli editori, possano esistere perle rare. Esistono libri che valgono. E non è la carta a conferire qualità ai libri (anche se amo la carta perché mi permette un rapporto più viscerale con le mie letture).
Ornella Spagnulo
02 sabato Mag 2015
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in(Sillabe di Sale, 2015)
Tra pochi giorni sul sito www.sillabedisale.it e poi al Salone del Libro di Torino (Padiglione 1, zona Incubatore, C104/C106)
07 sabato Feb 2015
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inVenerdì 13 febbraio alle 18 a Firenze
Dopo Bookcity un nuovo appuntamento con gli autori della fortunata inchiesta #DieciPerDieci.
Stavolta, a conversare con Giacomo Raccis saranno Vanni Santoni e Alessandro Raveggi, con la partecipazione speciale di Raoul Bruni.
Venerdì 13 febbraio, alle 18.00, alla Libreria Todo Modo (Via dei Fossi 15 rosso, Firenze)
Vanni Santoni ed Alessandro Raveggi discuteranno presentando due prospettive sulla scrittura, il mondo editoriale e la letteratura a partire dalle loro fortunate esperienze. Raoul Bruni aiuterà a sviscerare questi e altri temi della scrittura dei nostri giorni.
L’occasione è unica. Accorrette numerosi!
06 martedì Gen 2015
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in26 venerdì Dic 2014
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inIl Giveaway di Natale è finito ieri e all’unanimità ho deciso, insieme ai miei vari umori, che la vincitrice del libro in palio è Maria Luisa Maricchiolo.
Ho scelto la fotografia di Maria Luisa Maricchiolo perché il suo scatto è originale: un Babbo Natale di spalle che aspetta l’ascensore. Anche il contrasto cromatico tra il muro giallo e l’uomo vestito di rosso – Babbo Natale – è piacevole (la foto si può ancora vedere alla pagina Blog Cronacadiunavitaintima, 19 dicembre).
Ringrazio molto il blog Ager Social.
Oggi, Santo Stefano, posso cambiare il layout del blog, abbandonando i fiocchetti e l’alberello.
Come avete vissuto il Natale?
Ora aspettiamo la fine dell’anno, senza molta ispirazione ma inevitabilmente, perché ogni anno deve passare.
Ornella
23 domenica Nov 2014
Posted Blog, Cronaca di una convivenza
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Blog, Casa, Convivenza, Vicini
Avevo interrotto di nuovo l’aggiornamento di questo status continuo di relazione, casa, persona, perché il tempo non mi bastava per fare tutto, in particolare c’è stato il passaggio ufficiale dal primo al secondo anno che, al di là di una cerimonia accademica a cui poi non me la sono sentita di andare (c’era tutto un complicato sistema di assegnamento dei posti e se non arrivavi in tempo eri costretta a seguire l’evento da una stanza attigua con la proiezione del video), c’era, in soldoni, da consegnare la prima parte della tesi. Il primo anno del dottorato se n’è andato come rincorso da una strega su una scopa. Se scelgo di dire la verità, l’altr’anno non è stato un grande anno, per me. Ero rintronata, letargica, in sovrappeso. Ma quest’anno sembra partito meglio. Sono attiva, meno letargica, meno in sovrappeso. Cerco di rinunciare ai carboidrati e soprattutto evito di cucinare le torte. Anche Daniele è dimagrito. Ieri mi ha detto, stupito e illuminato: “Mi sembra che stiamo mangiando poco”. Nel weekend, però, trasgrediamo di più, e ora c’è l’invito a casa dei miei genitori, ora c’è l’invito dai suoi, alla fine se non si mangia la pasta si mangia qualcos’altro, un dolce, una buona schifezza, e così le tossiche particelle che trasportano i grassi e le calorie si depositano, e per noi che non corriamo e che non facciamo sport, non ci sono moltissimi modi di eliminarle.
Oggi ho fatto un’azione poco ortodossa. Due anni fa ho raccontato in questo blog di come una delle nostre due porte vicine fosse solita occupare parte della scalinata con un suo paio di stivali. Due anni fa, presa da un impeto di ribellione, una volta avevo spostato gli stivali da una parte della scala all’altra parte della scala. Risultato: nessuno, però mi ero divertita. Oggi, tornando piena da casa di mamma e papà, per fortuna a piedi, e memore di quando, mia madre, sempre molto tempo fa (oggi sono in vena di reminiscenze), mi disse: “Che maleducazione lasciare gli stivali sul pianerottolo!”, riferendosi evidentemente a una delle vicine, ho pensato a un piano, e l’ho anche messo in pratica. Ho preso un mio paio di scarpe da ginnastica rosse e le ho messe vicino agli stivali, sullo scalino. Poi mi ha chiamato Daniele, che era andato a pranzo da un amico a Centocelle, e ovviamente gli ho confessato la marachella. “Cos’hai fatto? Toglile subito!”, io ero in pigiama perché stavo facendo la siesta e ho replicato: “Dopo lo farò”. Rientrando, ha riportato le mie scarpette da ginnastica a casa. E penso che crescendo, un certo impeto anarchico non me lo toglierà nessuno.
18 martedì Nov 2014
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inRecensione a The Wall di Ornella Spagnulo sul blog The Obsidian Mirror. Qui potete leggere il testo completo.
The Wall di Ornella Spagnulo, ispirato al doppio album dei Pink Floyd, usciva nel 2012 come ebook.
Un piccolo estratto:
No, non è banalmente il recupero delle pagine ingiallite del diario di una ex adolescente pentita, di quelle che cercando bene se ne trovano ormai a milioni in rete. Se così fosse, probabilmente non sentirei il bisogno di parlarne qui sul blog. The Wall è una matura introspezione compiuta a posteriori, un’analisi accurata di trent’anni di vita trascorsi in perenne oscillazione tra certezze e dubbi, gioie e dolori, audacie e paure. Non mancano naturalmente quei piccoli turbamenti e quei piccoli batticuori che trascinano il lettore, quasi in apnea, sino all’ultima riga.
Grazie
Questa invece è l’intervista, uscita qualche giorno dopo.
09 domenica Nov 2014
Posted Blog, Blog letterario
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BERLINO
Is there anybody out there?
(Pink Floyd, Is there anybody out there?)
Berlino è fatta di foto di due realtà diverse: come due sovrapposizioni. Da un lato l’arte, dall’altra il conformismo. Berlino mi sembra quella città che mi trovo a vivere pur non essendoci mai stata. La vivo nella mia identità: con quel muro sbriciolato, fatto a pezzi, dopo la resa amnistia tra comunismo e filo conformismo occidentale, percorsa da punk, piena di tolleranza e naziskin. Berlino: la mia dicotomia interiore, che mi fa vivere in un Occidente scarno di ideali, io timidamente intrappolata in richiami dello spirito che non riesco a trattenere. E allora grido alle ingiustizie e mi vesto di bianco e mi sporco la camicia, e allora mi ribello con lo Stato che è una truffa e con i politici che sono con lui, e con questo sistema stanco di pragmatismi, mi libro come fossi in Oriente, e a dirla tutta, neanche il comunismo mi soddisfa, troppe regole e troppi divieti. La mia forma dell’essere è l’anarchia, e si vede nei miei rapporti sociali dove di maschere non riesco a metterne e posso farti un sorriso come farti capire amabilmente che mi stai prendendo in giro e me ne accorgo, posso sfogarmi sia per miei errori, sia per i tuoi, arrabbiarmi non vale niente, lo so, eppure lo faccio con tutta me stessa per tornare più vuota, con sensi di colpa che mi mangiano le budella e in fin dei conti sono io. Con quella Berlino che è il mio modello: se una città è riuscita a sopravvivere a un muro che l’ha divisa in due per anni, perché non dovrei riuscirci io, che il mio muro mi ha percorso per anni?©
Da The Wall (2012) di Ornella Spagnulo.
Link Amazon.
Una delle recensioni e informazioni.
31 venerdì Ott 2014
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Libriamoci è finito oggi. A Roma ho portato le prime pagine del racconto Il vecchio e il mare di Hemingway in un istituto comprensivo, il “Piazza Minucciano”. Le classi interessate sono state I, II e III media.
Le mie osservazioni sono queste, in ordine assolutamente sparso.
1) Ogni classe è un organismo a sé. C’è la classe attenta e la classe rumorosa.
2) In ogni classe ci sono poche persone, ma vispe, interessate alla lettura.
3) I generi più letti tra i ragazzini oggi sono i fantasy e i libri di avventura (solo io leggevo Fogazzaro e Silone alle medie?). Su 9 sezioni, solo un’allieva dice di aver letto i Promessi Sposi.
4) Gli studenti hanno in generale molta memoria (alla fine di ogni pagina facevo domande mirate).
5) Gli studenti non hanno molta capacità di immaginazione (quando chiedevo loro di esercitare la fantasia e di immaginare come sarebbe andata avanti la trama, per lo più non sapevano che dire).
6) I ragazzini sono ottimisti! (Dei pochi che avanzavano teorie sul seguito, la maggior parte sperava che finisse bene, quindi che il vecchio riuscisse a pescare e che il ragazzo lasciasse la barca fortunata per tornare a pescare insieme al vecchio).
7) Poche sorprese molto positive: una ragazzina, finita l’ora, ha detto: “Continui lo stesso, per favore!”, un ragazzino, in un’altra classe: “Lei ritorna?” e un altro: “Finirò di leggerlo a casa”.
8) Le professoresse sono state molto contente. Vorrebbero portare avanti questo laboratorio di lettura.
29 mercoledì Ott 2014
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inSulla Storia di Elsa Morante. Un mio consiglio di lettura sul blog Carta Resistente.